Ogni anno i proprietari di case si pongo questa domanda. Facciamo un po’ di chiarezza e vediamo insieme chi è esentato dal pagamento di questa imposta.
Categorie catastali che pagano l’Imu
A partire da 2013, è stato stabilito che l’Imu non si paga sull’abitazione principale. Quindi su questa casa vi saranno la residenza anagrafica e il domicilio.
Ma questa non è l’unica condizione dove non pagare l’Imu.
Per non pagare l’Imu, una casa deve anche non risultare classificata al catasto in una categoria di lusso, in altri termini non deve essere una villa, un’abitazione signorile o un castello.
Tuttavia, se voglio comprare una villa singola non sempre si deve pagare l’Imu. Infatti, se si acquista una villetta di dimensioni ridotte si è esenti da Imu. Mentre, se la villa ha una metratura superiore ai 230 mq con almeno 3 servizi, un giardino molto grande, autorimesse, depositi e abitazioni per personale di servizio: si pagherà l’Imu. Ci riferiamo qui a quelle abitazioni classificate come categoria A/1 al catasto.
Stessa cosa vale per gli immobili accatastati sotto la categoria A/8: ville di grandi dimensioni o abitazioni signorili, aventi architettura e finiture superiori alle normali abitazioni, posizionate in zone di pregio. In questo caso appunto si è soggetti ad imposta.
Anche gli edifici che risultano al catasto sotto la categoria A/9 pagano l’Imu. Rientrano in questa categoria i castelli e gli edifici la cui struttura, ripartizione degli spazi interni e dei volumi costruiti non sono paragonabili ad altri tipi di case. Parliamo di edifici di grandi dimensioni, con unità immobiliari dipendenti, terreni, parchi e giardini, aventi anche interesse storico.
Relativamente a questi: gli immobili di interesse storico o artistico sono soggetti ad Imu ridotta del 50%, qualora abbiano ottenuto una dichiarazione di interesse culturale.
Tale riduzione dell’imponibile Imu è applicabile anche chi non ha residenza e dimora abituale in una casa, qualora in essa abitino a titolo gratuito parenti stretti, con contratto che lo provi.
Immobili che non pagano l’Imu
Le case che non pagano l’Imu sono – oltre la “prima casa” –:
- prima casa
- ex casa coniugale assegnata ad uno dei coniugi dopo separazione, divorzio o annullamento del matrimonio;
- case delle cooperative;
- case popolari;
- case delle Forze Armate in servizio;
- case dei cittadini italiani non residenti in Italia;
- case di persone anziane residenti in case di cura o Rsa;
- immobili appartenenti alla Chiesa se usati per il culto.
Per dimostrare che non si è soggetti ad Imu occorre provare di avere nella casa la residenza anagrafica, l’intestazione delle utenze domestiche come “prima casa”, il pagamento delle rate condominiali e della tassa rifiuti.
Anche i coniugi con diversa residenza che vivono in due Comuni diversi in due case diverse non pagano l’Imu. Purché sia dimostrabile che effettivamente ognuno di essi vive abitualmente nella propria casa.
Inoltre, secondo una norma della Legge di Bilancio 2023: le case occupate abusivamente sono esentate dall’Imu, se il proprietario ha presentato denuncia.
Case ereditate
L’Imu sulle case ereditate va pagata dagli eredi. Nello specifico, se l’Imu:
- è scaduta prima della morte e della successione: devono pagarla tutti gli eredi, anche quelli che non hanno avuto la casa, ma se uno degli eredi non paga, il Comune non potrà rivalersi sugli altri;
- scade dopo l’apertura della successione: va pagata dagli eredi effettivi a seconda delle quote di proprietà e se uno degli eredi non paga, il Comune non potrà rivalersi sugli altri.
Qualora uno degli eredi stabilisca nella casa ereditata la propria abitazione principale: l’Imu sarà pagata solo dagli eredi che non vi abitano, secondo le rispettive quote. Inoltre, se uno degli eredi è il coniuge superstite e continua a vivere nella casa ereditata sarà considerato esente da Imu, anche in presenza di altri eredi, anch’essi esentati dal pagamento.