Arrivato dal Parlamento Europe, il sì alle case green! Gli immobili dovranno, così, essere: entro il 2030 di classe energetica E; entro il 2033 di classe energetica D. Anche se con alcune eccezioni.
Come arrivare a zero emissioni
Si tratta di un percorso lungo e tortuoso, nonostante la Commissione per l’Industria, la ricerca e l’energia si sia espressa in modo positivo sulla proposta di migliorare le performance energetiche degli edifici e di conseguenza sul rimodulare le direttive in materia. Sottolineando l’importanza della riduzione delle emissioni di gas a effetto serra e il consumo di energia nel settore edile dei Paesi Ue.
Stime sulle abitazioni italiane
Secondo i dati riportati da Enea, circa il 74% delle case italiane hanno una classe energetica inferiore alla D. Ciò implicherebbe uno sforzo notevole per il raggiungimento degli obiettivi europei. Dopotutto, i lavori di efficientamento relativi al Superbonus hanno coinvolto un target inferiore a quello atteso, si parla di sole 290.000 unità abitative l’anno. A cui si affiancano il peso dei costi economici che ricadrebbe sia sul privato sia sullo Stato.
Le deroghe e le eccezioni saranno valutate caso per caso. Nel mentre, restiamo in attesa di ulteriori novità nel mese di marzo, dopo la votazione.