Investimenti a 2,9 miliardi nel real estate

Dall’analisi del Team Research di Dils emergono dati record per gli investimenti immobiliare in Italia tra aprile e giugno 2022, tanto che sono state registrate transazioni per oltre 6 miliardi di euro.

Dal rapporto emerge che nel primo semestre del 2022 sono stati realizzati 3,4 miliardi di euro, portando il semestre a raggiungere un totale di 6,3 miliardi di euro, mentre nel secondo trimestre del 2022 sono stati realizzati 2,9 miliardi di euro di investimenti nel settore immobiliare italiano, il 51% in più rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente. Inoltre, sono da calcolare anche ulteriori 1,5 miliardi di euro circa del deal in corso di negoziazione con chiusura prevista entro la fine di luglio 2022. Per gli addetti ai lavori si tratta di uno dei risultati migliori nel settore.

Il mercato immobiliare italiano è cresciuto fino a raggiungere grandi livelli per volumi e interesse degli investitori, dando agli uffici immobiliari il ruolo di punto fermo al centro del mercato.

Nell’immobiliare, oggi, sono più ricercati spazi di nuova generazione che rispettano i criteri ESG (environmental, social and corporate governance), basati sull’approccio che valuta la misura in cui una società lavora per conto di obiettivi sociali che vanno oltre il ruolo della società stessa per massimizzare i profitti. Quartieri concepiti per attirare sempre più nuovi talenti vicino alle grandi aziende e – allo stesso tempo – migliorare il benessere e la qualità della vita.

Il mercato immobiliare ha avuto incrementi positivi anche nella locazione di uffici, nella hospitality e nel mercato residenziale, mostrando una netta ripresa rispetto al 2021. E Milano conferma il proprio ruolo di protagonista nel settore retail italiano.

Tuttavia, nonostante i segnali positivi di crescita di volume degli investimenti nel Commercial Real Estate in Italia, si inizia a percepire maggiore attendismo da parte degli investitori a causa dell’incertezza causata dall’aumento dell’inflazione, dei costi delle materie prime e dei tassi di interesse. Rendendo insicura anche sulla chiusura di fine anno, risultati che potremo vedere solo nei prossimi mesi.

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