I fattori che influenzeranno il mercato immobiliare 2023 sono sia negativi sia positivi. Tra i fattori negativi troviamo l’inflazione e la possibile recessione che con probabilità freneranno il mercato immobiliare, seguite dal Bonus 110% che ha fatto crescere i prezzi dell’intero settore edilizio. Mentre, tra i fattori positivi troviamo la voglia di cambiare casa e di fare un investimento.
Infatti, secondo l’indice Ipab dell’Istat, nel primo trimestre il mercato immobiliare registrerà rialzi fino al 12%, complici gli incentivi fiscali e il desiderio di avere un’immobile nuovo, a risparmio energetico e costruito in un’area verde, senza rinunciare alle comodità delle grandi città. Emergono così nuovi trend tra cui:
- Case polifunzionali: con ambienti più ampi e versatili, adibite anche al lavoro da casa;
- Spazi esterni: balconi, terrazzi o giardini;
- Servizi condominiali: dagli ambienti condivisi ai ripostigli o palestre comuni;
- Seconde case: viste come luogo alternativo di smart working e per periodi di pausa dal lavoro.
L’obiettivo alla base è creare rendite nel tempo, case e strutture ricettive catturano l’interesse non tanto per i loro rendimenti bensì per la loro stabilità sul mercato, essendo entrambi asset tra i più sicuri e bilanciati, poiché capaci di conciliare eventuali perdite nel tempo.
Prognostici negativi, nonostante questa crescita iniziale?
L’attuale condizione geo-politica ha portato ad un clima di sfiducia verso l’economia italiana, rendendo difficile accedere a prestiti e mutui. Secondo ricerche recenti si parla di un raffreddamento del trend positivo post-Covid che porta a due possibili scenari non troppo positivi: una domanda d’acquisto inferiore rispetto al 2022 e nuove crescite nel 2024 e meno 700.000 compravendite con un accesso ai mutui più rigido. Casistiche accompagnate da una riduzione dei prezzi media del meno 1% con differenze territoriali. Nel peggiore dei casi, si prevede una flessione delle transazioni a meno il 7% rispetto al 2022, con ancora più rigidità delle regole bancarie.
Tuttavia, vi sono fonti più ottimistiche che vendono l’Italia in linea con il trend europeo, con un fatturato di settore che nel 2023 raggiungerà i 148 miliardi di euro (contro i 140 miliardi attuali), portando l’Italia al secondo posto tra i 5 principali mercati immobiliari europei.
Si parla anche di un calo medio dei prezzi pari al meno 1,6%, con alcune eccezioni nei quartieri di lusso delle grandi città come Milano, Torino e Roma. Infatti, vi sono studi di settore che prevedono per gli immobili un aumento significativo nel 2023 in città come Milano a + 5,1% e Roma a +1,8% rispetto al 2022. Attirando di conseguenza nuovi investitori internazionali nel panorama degli immobili italiano.
Di conseguenza, si pensa in positivo al nuovo anno per il settore immobiliare.